Offset

Metodi di stampa

Offset

La Stampa offset è un processo di stampa planografico (riferito al particolare sistema di stampa che utilizza matrici piane tipiche della fototipia e della litografia) indiretto che si basa sul fenomeno di repulsione tra acqua e sostanze grasse (nello specifico gli inchiostri). È un metodo definito planografico perché i grafismi e i contro-grafismi sono sullo stesso piano.

STAMPA OFFSET

Come funziona

È un metodo definito planografico perché i grafismi e i contro-grafismisono sullo stesso piano. L’inchiostro viene introdotto nel calamaio e da qui passa al gruppo di macinazione, formato da numerosi rulli di diverso diametro che ruotando rendono fluido l’inchiostro stesso. Alcuni di questi rulli hanno anche un movimento trasversale, che consente di rendere uniforme la distribuzione dell’inchiostro sulla lastra. La lastra è avvolta su un cilindro e viene toccata dai rulli bagnatori e dai rulli inchiostratori. I primi vi trasferiscono un velo di acqua di bagnatura, generalmente una soluzione di acqua e alcol isopropilico, i secondi l’inchiostro. Gli inchiostri, che sono grassi, aderiscono solo alla parte lavorata della lastra (grafismo), mentre l’acqua, per il principio di idrorepellenza, non bagna gli stessi grafismi perché respinta dall’inchiostro (grasso).

L’acqua di bagnatura serve quindi a definire con precisione i contorni dei grafismi. Il rapporto fra acqua di bagnatura e inchiostro non è costante, varia ovviamente in funzione di altri parametri come la velocità di trasferimento. È fondamentale che il rapporto sia equilibrato e questo richiede notevole padronanza del processo da parte degli operatori. La lastra trasferisce quindi le immagini sul telo di caucciù, che riceve l’inchiostro ma non l’acqua, il quale trasferisce la stampa sul foglio con l’ausilio del cilindro di contropressione. Questo metodo è anche chiamato “stampa indiretta”. L’inserimento del foglio in macchina avviene attraverso un apparato, chiamato mettifoglio, costituito da una serie di aspiratori che alzano il foglio, staccandolo dai sottostanti, e lo pongono su un piano di scorrimento. Su quest’ultimo, il foglio viene posizionato grazie ad una squadra per consentire poi alle pinze del cilindro di pressione di agganciarlo, sempre nel medesimo punto.

L’operazione serve per assicurare che la stampa avvenga, per tutti i fogli, ad una distanza costante ed univoca: il cosiddetto “registro” (la parte “presa” dalle pinze non può essere chiaramente stampata, cosa di cui bisogna tener conto nella progettazione grafica del prodotto da stampare). La maggior parte delle macchine offset possono stampare a più colori (di solito 4 o 5) e se il metodo dei “tre cilindri” era descrittivo per un colore, all’aumentare dei colori aumentano anche i cosiddetti “castelli di stampa” o “gruppi”. Ovvero la struttura in grado di stampare un colore per volta. Esistono anche macchine piane con sistema di voltura che consentono di stampare 8 colori, quattro colori CMYK su un lato (bianca) e quattro sull’altro (volta), ma esistono anche macchine con 10 “gruppi” e voltura in cui due vengono usate per la vernice di sovrastampa o per colori Pantone. Il foglio viene voltato automaticamente dalla macchina. Nelle macchine attuali molte operazioni sono state automatizzate: tra queste i cambi di formato e lastra, il lavaggio e la regolazione degli inchiostri tramite sofisticate centraline di controllo.